Le storie di Scuolamagia

I guerrieri della nocca

Piove sulla ricreazione e tra i ragazzi spopola un nuovo gioco. Credo sia stato importato dal mondo delle Superiori ed è l’unico che fino ad ora è riuscito a coinvolgerli tutti. Ma proprio tutti. Si prende una moneta, la si fa poggiare sul margine reggendola con uno degli indici. Con l’altro la si colpisce facendola roteare su se stessa. Al secondo concorrente spetta il compito (più difficile) di colpirla nuovamente mentre gira come una trottola al fine di prolungarne il movimento. Così di seguito, il terzo, il quarto, finché qualcuno sbaglia e la moneta torna a giacere immobile sul tavolo. Tutto qui? No, c’è la punizione. Il giocatore maldestro appoggia le nocche della mano sulla superficie di legno, chiude gli occhi e aspetta che la stessa moneta lo colpisca con forza, spinta dal pizzicotto di un sadico avversario. Uno a questo punto si aspetterebbe un “non gioco più”, una qualche forma di protesta. Invece. Invece, da due giorni ragazze e ragazzi si mostrano le mani, contando fieramente le crosticine, le pelli sbucciate, le nocche ferite. Io ne ho tre, tu ne hai solo una. Sì, ma è da ieri che sanguina.

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