Concita De Gregorio ha raccontato al suo bimbo (o sarà una bimba?) una favola di Rodari e ne parla con il consueto stile, dolce e materno.
«La promenade d’un distrait è la storia del bambino Giovanni, così distratto, ma così distratto, che quando esce di casa a fare due passi perde una mano, poi un braccio, poi le orecchie e persino un occhio ma non se ne accorge ed è sempre felice: guarda le nuvole, si incanta alle vetrine, insegue gli uccelli. I passanti raccolgono i pezzi, li portano alla madre e le dicono comprensivi “si sa, signora, che i ragazzini son tutti così”. La mamma sospira, mette i pezzi in un cesto, e quando torna Giovanni li risistema al loro posto: l’occhio il braccio e tutto il resto. Lo abbraccia, lui le chiede “sei arrabbiata mamma?”, lei risponde no, l’abbraccia ancora, lo bacia. Fine.
Ecco, il tema un po’ all’ingrosso è questo. Tranquillizza anche i genitori, perché ricorda (insegna?) che spazientirsi non serve, preoccuparsi prima è inutile e arrabbiarsi dopo è dannoso: l’unica prevenzione e l’unica cura, sempre, è un abbraccio. Sono quelle cose che nell’iradiddio della vita quotidiana uno a volte dimentica. Si diventa più severi, quando non si ha tempo: quando non c’è il tempo di accogliere gli errori, di essere indulgenti, di insegnare non con le parole ma con i gesti.»