Res cogitans, Soletta

L’ombelico e il culo del mondo

Domenica sera sono capitato quasi casualmente su Nessuno TV, un canale satellitare dove i programmi sono così interessanti da non sembrare neanche veri. Luca Sofri, cui evidentemente i tempi radiofonici stanno un po’ stretti, ha deciso di traslocare per qualche sera il suo CONDOR in un piccolo teatro milanese. Due sedie di legno, due microfoni, due bottigliette di acqua minerale, lui e un ospite. Il tutto magari è accaduto tre settimane fa, l’audio era pessimo, le inquadrature a dir poco approssimative. Nella puntata che ho visto io c’era Jovanotti. Sconsolato notava come nel lessico dei due candidati premier – senza qualunquismo: le differenze ci sono eccome – alcune tematiche fondamentali siano del tutto assenti. Esempio numero uno, la tecnologia: dove ci porterà, dove ci faremo portare, come ci cambierà, ci cambierà? Esempio due, l’Africa. È accettabile che chi si candida a guidare un paese come l’Italia non la nomini mai? Magari potrebbe dirci: la colonizziamo, la radiamo al suolo. Oppure, meglio, ce ne facciamo carico, almeno un po’. Invece, niente. Peccato, no?

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