Un giorno un cavallo, un perepè e una margherita giallo mare se ne andavano a spasso per il mondo. «ALT!» disse il Gran Maestro dei Grigi sbucando da un cespuglio. «Le margherite non vanno a spasso, lo sanno tutti! Quindi la favola finisce qua!» «No, la margherita la porto con me» disse il cavallo. «Ciao» disse la margherita che era molto bene educata. E i tre continuarono la passeggiata, e il cavallo portava la margherita sulla groppa. «UN MOMENTO!» disse di nuovo il Gran Maestro dei Grigi. «Chi ha mai sentito parlare una margherita giallo mare? Il mare è blu! Lo sanno tutti, quindi la favola finisce qua!» «No, guarda, quando il sole tramonta, il mare ha tutti i colori!» disse il cavallo. «Bah!» e i tre continuarono a girare il mondo in lungo e in largo. «FERMI!» disse ancora il Gran Maestro dei Grigi che era proprio uno scocciatore. «Come mai tu che sei un cavallo parli, e questa margherita mi ha detto ciao? I cavalli e le margherite non parlano, lo sanno tutti! Quindi la favola finisce qua!» «Ma no! I cavalli parlano, solo che gli uomini non li capiscono. E la margheritina, anche lei parla, sennò come faceva a salutare?» E i tre continuarono la passeggiata ridendo e scherzando. «FERMI TUTTI!» disse ancora una volta il Gran Maestro dei Grigi. «E va bene il cavallo parlante, va bene la margherita giallo mare, ma un perepé? A che serve un perepé?» «Serve perché, quando c’è uno scocciatore come te, lui salta e fa: PEREPÉ!!!! PEREPÉ» (Andrea Pazienza)
bel modo di cominciare la giornata
grazie
… POESIA FRIULANA…
Ciant da li ciampanis
Co la sera a si pièrt ta li fontanis
il me país al è colòur smarít.
Jo i soi lontàn, recuardi li so ranis,
la luna, il trist tintinulà dai gris.
A bat Rosari, pai pras al si scunís:
jo i soj muàrt al ciant da li ciampanis.
Forèst, al me dols svualà par il plan,
no ciapà pòura: jo i soj un spirt di amòur
che al so país al torna di lontàn.
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Canto delle campane
Quando la sera si perde nelle fontane,
il mio paese è di colore smarrito.
Io sono lontano, ricordo le sue rane,
la luna, il triste tremolare dei grilli.
Suona Rosario, e si sfiata per i prati:
io sono morto al canto delle campane.
Straniero, al mio dolce volo per il piano,
non aver paura: io sono uno spirito d’amore,
che al suo paese torna di lontano.
Pier Paolo Pasolini
anche il leone Pancrazio non è male…vero?