Stream of consciousness

Reality snow

Bella la gara di sci alpino nella tv che non sto guardando ma ci passo solo davanti per caso all’una di questo sei gennaio però vedo che inquadrano le telecamere impiccione stronze la faccia della sciatrice bionda nordica svedese? svizzera? non importa perché lei è già scesa ha già disputato la sua seconda manche ed è in testa sì è la prima però l’italiana che sta per partire le potrebbe rubare quel posto in paradiso sì si vede che vincere sarebbe un piccolo paradiso e che le dita sono tutte incrociate e la telecamera puttana la inquadra quest’ansia e la fa vedere anche a me poi improvvisamente la rivale italiana fa un movimento strano un piccolo scarto perde l’equilibrio e comincia a rotolare e l’occhio televisivo subito negli occhi della bionda che vediamo che faccia fa se è contenta se fa un saltino se fa finta di non essere contenta ma in fondo si vede che è contenta e magari gliel’ha augurata lei quella sfiga all’avversaria e invece no gli occhi azzurri han dentro uno spaventaccio vero e una paura e un’apprensione e un dispiacere e le mani coprono la faccia e le dispiace per davvero e magari avrebbe preferito essere seconda pur di evitare quella polvere di neve sollevata quegli sci che ruotano a casaccio nell’aria perché quella magari è pure una sua amica o comunque è un’avversaria che se vince brava sei stata brava se mi alleno meglio magari la prossima volta tocca a me e io me la immagino la telecamera malpensante che c’è rimasta male perché al mondo c’è ancora la purezza e la purezza fa meno audience ma cazzo è la purezza e poi c’è anche il lietofine che l’italiana si è rialzata incazzata e con una gran botta sul culo ma sta bene ci riproverà la prossima volta e la bionda nordica svedese svizzera è di nuovo un sorriso radioso e un mare di occhi e dice qualcosa alla telecamera intristita e dentro questo qualcosa mi pare ci sia la parola mamma.

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