Soletta, Stream of consciousness

Viaggio



E da un’uscita di galleria,
col cuore in gola, ti trovi in faccia il sole
che ti fruga i pensieri:
Ti legge dentro la nostalgia,
del buio fresco in cui fino a ieri
gettavi via i tuoi giorni d’eternità.
Ma la voglia di vivere,
forse ti salverà,
all’uscita di una galleria.

Vivere è perdersi e ritrovarsi,
corrersi dietro per poi lasciarsi andare,
una volta di più.
Vivere è una tela di cose,
con cui riempire i lunghi intervalli,
tra un momento e l’altro di felicità.
E la voglia di vivere,
forse ti porterà,
se il suo sole corto basterà.

Ed in un viaggio può capitare,
di ritrovarsi a contare tutto,
quel che è stato di te.
Quello che hai dato, quel che hai avuto,
quel che hai trovato, quel che hai perduto,
quello che hai chiuso
e quello di te che hai aperto.
Ma la voglia di vivere,
nel suo tratto scoperto,
in un viaggio ti capiterà.

Cose che passano, non ti voltare,
non riuscirai a trattenere un giorno,
un silenzio di più.
Cose che passano, vestiti stretti,
amori che hanno disfatto i letti,
che hanno raccolto i semi e la sterilità,
di una voglia di vivere
che è già nostalgia,
e si entra in un’altra galleria.

Claudio Lolli

La canzone (è più vecchia di me, non dovrebbero sussistere problemi sui diritti d’autore…) che mi accompagna da giorni nei miei lunghi tragitti in macchina. Ormai ne faccio parte anch’io, come una rima, come un accordo malinconico dell’arpeggio.

Standard
Le storie di Scuolamagia, Lettere a sara, Stream of consciousness

Ancora, ancora e ancora

Cara Sara,

hai visto? Tornano le lettere. Chissà se un giorno torni anche tu. Prima ci sono stati Veronica e Silvio, e fa un po’ tristezza pensare ci sia nascosto – tra le righe, da una parte e dall’altra – lo zampino di avvocati zelanti. Poi, dalle stalle alle stelle, ci sono quegli illustri figli di ancor più illustri genitori che s’indignano per il plagio di una tanto cara lettera nella sceneggiatura di una fiction tv. “Come ti voglio bene, cara. Se ti perdessi morirei volentieri… Ma non voglio perderti, e non voglio che tu ti perda nemmeno se, per qualche caso, mi perderò io… Ti amo con tutte le fibre dell’essere mio… Ti bacio ancora ancora e ancora. Sii coraggiosa.” Scriveva Leone a Natalia Ginzburg. Ed è un’altra lettera. Belli quei tre “ancora”, no? È come un bacio che non finisce mai.

Un pensiero che protegge, ciao.

Standard
Soletta

Sorprese

Già uno a cliccare sulla pagina 2 del “Foglio”, per leggere quotidianamente la Piccola posta di Adriano Sofri, si sente discretamente in colpa. Poi – complice una maldestra pressione del dito sul mouse – uno un giorno scopre la rubrica, a pagina 4, del più grande intellettuale italiano.  

Milani

Standard