Le storie di Scuolamagia

Riti

Sono matto, sono egocentrico. Sai che novità…

La cosa più bella è quando il tuo egocentrismo gli altri lo capiscono, lo accettano. Quando diventa familiare. I miei cuccioli sanno che mentre loro stanno svolgendo il compito in classe io devo disegnare. Non che non li aiuti e li sostenga, anzi. Ma io devo disegnare e… disegno. Prendo il mio quaderno col pentagramma (ve l’ho detto che sono egocentrico…) e comincio a fare mumble mumble esattamente come fanno loro, chini sul foglio di protocollo. Il tema dei disegni è sempre quello: il tema. Ma anche la fantasia, la scrittura, il racconto, il sogno. E poi ci metto sempre loro, gli alunni, quelli che intanto scrivono e scrivono, sbianchettano e correggono. Li raffiguro sempre come omini e omine snodabili, quasi robotici, sempre indaffaratissimi. Poi li coloro con un evidenziatore, poi scrivo la data. Oggi la matita me l’ha prestata Raffa, l’evidenziatore Giorgio. La colla Noemì. Io in cambio suggerisco come si scrive «po’», o «ce n’è». Man mano che terminano il loro lavoro si avvicinano alla mia postazione (può essere la cattedra, ma può anche essere il pavimento…) e sbirciano, si informano (“quale sono io degli omini?”), commentano. Sorridono e pensano ormai che tutto ciò sia normale. Che io sia normale, pensano, e non è poco.

Sara2

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