Alle 13.10, prima della pausa pranzo, c’è stata l’ultima “riunione” sotto il cielo coperto e minaccioso, davanti alla scuola. Che si fa? Andiamo lo stesso? Ve la sentite?
Alle 14.00, visto e considerato che se la sentivano, siamo saliti in sella alle bici e siamo partiti. Esiste un vasto corollario d’iniziative legate all’ormai imminente passaggio del Giro d’Italia nel paese di Scuolamagia e nelle località montane limitrofe.
Una di queste chiedeva ai ragazzi di raccontare il loro ambiente dal punto di vista del manico di una bicicletta. L’abbiamo presa alla lettera e siamo partiti. Nonostante quel cielo grigio, nonostante la neve ancora presente sul ciglio delle strade.
Un giro breve ma impegnativo, con salite vere e curve pericolose, intervallato da piccole soste in cui improvvisare simpatici set fotografici.
Nella piccola frazione abbarbicata, Giorgio ha bussato alla porta dell’anziana zia, custode di un vero cimelio: la foto autografata di Gino Bartali, correva l’anno 1950.
Un bicchiere d’aranciata, pochi minuti vicino al fuoco, poi di nuovo la strada, la discesa. Tutto questo è stato Scuola, come non mai, ed è stato Vita. E benedetta sia la pioggia sospesa che soltanto all’ultimo chilometro è scesa per bagnarci i capelli.
Per ricordarmi l’effetto che fa, una pioggia sottile tra i capelli, che bagna le lenti degli occhiali, che ti porta via.