Piccola posta, Soletta, Stream of consciousness

Cari saluti

Vi sarà capitato di pensare che il titolare di una rubrica settimanale o quotidiana, sulle pagine di qualche giornale, quella volta lì molto probabilmente non aveva la minima idea di cosa scrivere? Blocco totale, foglio bianco – di carta, di Word – che osserva impassibile, la mente che è un deserto di idee. Succede a tutti, è umano, anche ai migliori. I migliori però se la sanno cavare meglio e si traggono dall’impaccio con maggiore disinvoltura. Riciclano un pensiero già espresso in precedenza e gli fanno un piccolo lifting, se sono cervellotici buttan giù un pezzo cervellotico e metagiornalistico sul tema “non sapere cosa scrivere”. Forse Lella Costa, nella sua paginetta su “A”, questa settimana proprio non sapeva cosa scrivere. Così s’è presa la libertà ferragostana di fare dei saluti e mandare qualche bacio, confessando senza tante storie l’uso privatistico del mezzo. Tutte donne, le destinatarie, anche se lei preferisce chiamarle “ragazze”, qualunque sia la loro età.

E allora ciao alla sua mamma e alle sue figlie. A un’amica che sta navigando e si merita l’appellativo di pirata. Alle sue amiche che scrivono poesie, a una in particolare e chissà chi è. Manu la saluta insieme alla sua pancia e mi sa che Manu non soffre di obesità. Dori, Dori mi sa che è Dori Ghezzi. Così come Randi, con quel nome, mi sa che è la compagna di Adriano Sofri, la destinataria della lettera d’amore più bella ch’io abbia letto mai (“Cara Randi, buon compleanno. Avrai un giorno pieno di pensieri, cioè di ricordi. Mi piacerebbe che ti ricordassi di una sera che deve ancora venire, sebbene se ne conosca già la luce di specchio…”). Ciao a Teresa, che Lella spera si trovi in montagna, e ciao a Cecilia, che Lella spera tanto sia serena. Le donne della famiglia Strada, I suppose, e chissà cosa turba la giovane figlia del fondatore di Emergency. C’è spazio anche per un saluto rivolto ad una misteriosa Occhidibottone, definita “viaggiatrice viaggiante”. Si sa del debole di Lella Costa per Ivano Fossati, e come darle torto. Un buon pezzo, però, non è un buon pezzo se non ha un buon finale. Giudicate voi.

“Buon ferragosto a tutte voi – e a mio marito, che se è l’unico maschio un motivo ci sarà”.   

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