Le storie di Scuolamagia, Soletta, Stream of consciousness

A.S. 2007 – 2008: un sogno

Raccontare a teatro Lettera a una professoressa di Don Milani. Grande idea, al di là delle ricorrenze da celebrare (i 40 anni dalla pubblicazione). Sul palcoscenico erano in quattro. La più esperta, il più celebre arlecchino vivente Claudia Contin, straordinaria nel farsi scolara degli anni sessanta esattamente come gli altri tre giovanissimi interpreti, due ragazze e un ragazzo cinese. Senza gerarchie di sorta, con soltanto nello sguardo della veterana un surplus di rassicurante e gioiosa flemma attoriale e l’enorme umiltà di farsi invisibile prima inter pares.

Quest’anno ho voglia di farlo capire subito, ai cuccioli, che a Scuolamagia per bocciare qualcuno si dovrà passare sul mio corpo, come sempre. Demagogia? Populismo? No, soltanto che se ci si farà un culo così per la scuola sarà per altre ragioni che spetterà a me spiegare, e sarà quello il bello.

Il teatro, poi. Ci sarà, ancora una volta indispensabile.

All’origine di uno spettacolo c’è sempre un’immagine, una specie di illuminazione.

Quest’anno è arrivata presto, magari si dissolverà, forse porterà da qualche parte, forse no.

Mi sbilancio.

Ho visto i miei ragazzi correre per le strade del paesino: portavano un invito speciale.

Diceva a tutti, ma proprio tutti, di accorrere una sera d’inverno in quel grande prato che so io.

Conditio sine qua non: la neve, ma il 27 gennaio nel paese di Scuolamagia una bianca magia è tutt’altro che impossibile.

Poi accadevano cose.

Se sapremo farle accadere.

Standard

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

code