Le storie di Scuolamagia

Sopralluoghi

Abbiamo cominciato, com’era doveroso, accogliendo le due nuove alunne di 1ª. Ognuno si è alzato in piedi e le ha accompagnate nei luoghi a suo parere più importanti e simbolici di Scuolamagia. Il piccolo corteo si è mosso per i corridoi, ha percorso gradini, varcato soglie. Yuri si è soffermato davanti ai computer, ed era d’accordo anche Richy. Agata ha tessuto le lodi della sala spesso adibita ai balli, Francy ha indicato la lavagna, in memoria di certi momenti divertenti. Francy si è ricordata anche il punto esatto del suo primo traumatico colpo di testa nel campetto di calcio. Nicola, pragmatico, ha scelto quello che per lui è il luogo più caldo nelle giornate d’inverno: a una spanna dal termosifone, ottima esposizione al sole. Niky ha indicato l’armadio su cui si è inerpicato il giorno in cui, durante le prove di teatro, gli è toccato fare la scimmia. Samu – che sempre più spesso mi capita di chiamare Hamu, coll’acca aspiratissima e l’accento nipponico – ci ha portati tutti in cesso. Per un attimo ho temuto il peggio e ho lanciato occhiatacce preventive, in realtà ha introdotto le nuove compagne all’utile e provvidenziale presenza del lavandino, luogo di bevute, bevutesudate, spruzzi.

Per parte mia ho voluto celebrare l’angolo del canto, tra le scale e il divano, il pavimento sul quale è stato concepito il primo spettacolo teatrale e in particolar modo la piastrellona dove la solerte alunna Maddalena annotava con una matita tutte le parolacce uscite dalla bocca di quel nuovo bizzarro prof. (oh, non pensate male, roba innocua tipo “culo” e “sfiga”…), e l’angolino appartato di chi è triste e di chi lo vuole consolare. Con la speranza che rimanga vuoto, certo, ma non si sa mai.   

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3 thoughts on “Sopralluoghi

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