Stream of consciousness

La cosa verde e me

Ogni tanto capita. Dentro c’è un affollarsi di pensieri, un tourbillon di idee. Ci sono i libri letti e i libri da leggere. I film, le canzoni. Ci sono le cose da raccontare, quelle da criticare, quelle da accarezzare colle parole. Ma non arrivano, le parole.

Proprio come in quest’istante. Stringo tra le mani l’oggettino verde. Di plastica, verde scuro. A forma di farfalla, nel cuore una piccola indispensabile molla. A guardarlo da un’altra angolazione può ricordare la bocca di un drago, ancor di più vista la presenza di 9 dentini. È lì, serve per catturare i capelli. Capelli lunghi di donna. Mi viene “PICCHIO”. Un picchio, sì, ma è una scorciatoia pseudodialettale, una via sbrigativa. Mi viene “FERMAGLIO”, ma poi penso a una cartoleria e a dei fogli da mettere in ordine. “PINZA”, “PINZETTA” no, è lessico da ferramenta. Mi viene “FERMACAPELLI” ma cosa volete che fermi…

Insomma. C’è. Lo tengo. Lo stringo. Ma non lo so dire. Questo è.

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