Soletta

Juno

Nel mondo di Juno si parla una lingua da scaricatori di porto, si dice pane al pane, vino al vino, aborto all’aborto e vaffanculo al vaffanculo. Nel mondo di Juno non esistono parole di circostanza, c’è solo un’invincibile, disperata sincerità. Nessuno che ci giri attorno con le parole, nessuno che cerchi di parafrasare o di addolcire pillole. Sei incinta, sono incinta, sei stronzo, ti lascio, cresci una buona volta, è finita, “se tu ci stai io ci sto”, possiamo pomiciare adesso? Non è un film sull’aborto, Juno, e nemmeno contro l’aborto, nonostante Giuliano Ferrara. È un film sull’essenziale. Sulla vita che viene al sodo. E sul coraggio di tenerla in pugno. La sosterrebbe all’istante, Juno, una moratoria sull’ipocrisia.

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Res cogitans, Stream of consciousness, Tutte queste cose passare

Una volta qui era tutta campagna (elettorale)

Si dice che il nostro sia un paese bloccato. Si dice che sia tutta colpa dei politici, Maremma qualunquista! Poi succede che uno sta partendo per andare al lavoro e si trova davanti la concretezza vera di un ostacolo a quattro ruote, Maremma metaforica!

dallauto

Ma come si permette questo di sbarrarmi la strada, contravvenendo i fondamenti etici del mondo guidante??!! Quella è una strada, non un parcheggio, ma quello è un bar e questa è l’ora del caffè, Maremma malpensante. Come si permette, Maremma gabibba! Come può pensare di starsene seduto tranquillo al tavolino mentre qualcuno per colpa sua non può nemmeno andarsene da casa?

Poi capisco tutto, anche che probabilmente “Non si può fare”, e che “We can’t”.

stemma

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