Soletta

Fare la punta alle cose

Non è riuscito a dormire tutta la notte. Si è assopito quando ha cominciato ad albeggiare. Ha smesso i pensieri e non è stato disturbato dai sogni. Disteso nel letto, con la luce del corridoio che entrava smorzata da una mezza finestra in cima alla parete, ha scritto. In penombra. In attesa. Senza aprire il quaderno. Senza usare la penna. Scrivere. È una parola. Un verbo. All’infinito. Che va da qui all’infinito. Dal punto dove la prima parola si ferma sulla pagina fino all’infinito, anche se i più non lo credono o non lo immaginano, ha pensato. È un’azione, ha pensato. Una paura e un piacere – scrivere. La paura funziona come briglie, con la paura trattieni la corsa, la spudoratezza di un piacere che, una volta soddisfatto, non è più. Il piacere, a sua volta, impedisce alla paura di annichilirti. Cerchi di raggiungere quello, liberandoti di questa – ha pensato. È un’altalena fra il piacere e la paura, scrivere. È osservare, lasciarsi osservare dalle cose. Temperare le cose.  Fare loro la punta per infilarle in un pagina, in una storia, ha pensato, che è un po’ come infilare un ago: bisogna fare attenzione, avere cura, non chiudere gli occhi e prendere bene la mira.

 

Gian Luca Favetto, La vita non fa rumore

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2 thoughts on “Fare la punta alle cose

  1. utente anonimo says:

    E’ pazzesco quanto è vero! Io adoro scrivere, ma il tempo…… come il solito è questione di tempo…

    Amo scrivere, ma scrivere di me, pensieri, sensazioni, paure…. Quando lo faccio mi sembra di riuscire a prenderli, ognuno di loro e letteralmente stirarli, stenderli, rovistare fra le pieghe più nascoste… Non è facile, e qui è la PAURA, perché non sai mai cosa ne verrà fuori. Non è facile a volte guardarsi allo specchio! E qui è il DOLORE, nello svestirsi….. ma alla fine li vedo… come tante bandiere colorate stese ad asciugare. Pensieri, sensazioni, paure. Avete presente? un prato verde, il sole che splende un filo invisibile che le trattiene e una tiepida brezza che fa sbandierare queste pezze più o meno colorate. Ed alla fine io sono lì, esausta, seduta di fronte a loro, ma il PIACERE che mi avvolge è quello della tiepida sensazione che qualcosa dentro di te, più o meno dolorosamente è cresciuto, si è trasformato in qualcosa che ora riesci a vedere, al di fuori di te, è scoprire in quelle pezze sfumature che non avevi mai visto, colori che ti erano sfuggiti… Questo è la mia paura-piacere dello scrivere. Per quel poco che riesco a fare… Ma lo stesso mi succede nel leggere…… Alla fine riesco sempre a trovare più o meno qualcosa che mi appartiene…. Una persona mi ha imprestato un libro ……. Mi avevano detto fosse molto bello….. Bè, non so se riuscirò, quando glielo restituirò, a ringraziarlo per quanto le parole scritte su quelle pagine mi hanno dato…. Le parole a volte non sanno dire… Sono felice di aver atteso per leggerlo. Un angolo di tempo tutto per me nel quale rinchiudermi, come un bambino che in un giorno afoso vuole gustarsi lentamente un fresco gelato. Per non perdermi una sola parola…. per viverlo….E così è stato! Anche se non mi aspettavo….Ad ogni parola che leggevo, si apriva una voragine…. Un tumulto di emozioni che non sono riuscita ancora a domare…. Dolore e lacrime….. Perché anche io ho qualcuno che ancora oggi non riesco a lasciare andare….

    Grazie!, a te che mi hai fatto questo regalo, che mi hai dato questa opportunità, a te che mi hai permesso di vedere colori nuovi in quel brandello di dolore che sono riuscita a strapparmi da dentro e ad appenderlo a quel filo invisibile in quel prato verde….. che mi hai permesso di sorridere dopo aver pianto….. ancora …

    A te dico solo GRAZIE!

  2. utente anonimo says:

    sì, è davvero un romanzo speciale che lascia un segno, vorrei solo che lo leggessero tutti e invece nessuno sembra conoscerlo. peccato. comunque lui è un genio.

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