Svenata di sogni
ti desti:
ti è pallida coltre
il cielo mattinale.
Come a un mortale
pericolo scampata,
con gesto umile – i gridi
delle campane scosti:
debolmente,
preghi nel poco sole
un silenzio.
Antonia Pozzi, 17 febbraio 1935
Svenata di sogni
ti desti:
ti è pallida coltre
il cielo mattinale.
Come a un mortale
pericolo scampata,
con gesto umile – i gridi
delle campane scosti:
debolmente,
preghi nel poco sole
un silenzio.
Antonia Pozzi, 17 febbraio 1935
sono arrivata al tuo blog da google per aver cercato qualcosa su luo cuifen. quando è uscito mesi fa l’articolo di concita de gregorio anche io l’ho pubblicato sul mio blog come sempre colpita e disarmata dalle parole che sa usare lei per raccontare i fatti…poi ho lettodel libro di simona vinci che è uno dei libri che amo di più. bè niente similitudine che m’ispirano un sorriso. ciao
i.