Le storie di Scuolamagia, Res cogitans, Stream of consciousness

Il mondo salvato da Sungha Jung

Non dico salvarlo, ma a migliorare il mondo dovremmo provarci tutti. Con piccoli gesti, niente di eroico, preferibilmente nel tempo libero e nelle giornate di sole. Leggendo una poesia, tracciando i contorni di un volto o di un paesaggio colla matita, scattando una foto, scendendo in strada per sorridere al primo che passa. Non è colpa mia se poi c’è qualcuno che rema contro e inventa YouTube e ti distoglie dalla tua piccola fetta di salvataggio. Un giorno per colpa del grande cantante dentro quel vecchio grande concerto, un giorno per la prodezza dell’atleta, un giorno per il coccodrillo che assale il leone che sta assalendo il bufalo. Anche a scuola è una battaglia persa e l’unica cosa che puoi fare è limitare i danni: “ragazzi, goal e canzoni passino, incidenti stradali e gente che esegue brani musicali scoreggiando non esiste proprio…”.

Sungha+Jung[1]

Però ogni tanto la diga cede e in un sabato di pioggia e mal di testa ti ritrovi solo in compagnia di un bambino coreano che non ride mai, ma vive dentro una pace che gli strapperesti dalle mani. Se solo stessero un po’ ferme, le mani. E il tempo passa, le ore volano. Che bambino sarà mai, Sungha Jung? Sarà bravo a scuola? Come li farà, i compiti? E se un paio di altri bimbi si mettessero a giocare sghignazzando con YouTube, mentre lui è immerso in una lezione di chitarra (presa o data?)? Riuscirebbero a distrarlo mentre sta salvando la sua fetta di mondo?

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2 thoughts on “Il mondo salvato da Sungha Jung

  1. utente anonimo says:

    l’ho sentito è bravissimo. però spero che la sua vita da chitarrista non sia stata una scelta, imposta ad un bambino così piccolo, dei genitori a sfondo e carattere economico-pubblicitario

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