One thought on “Bella, Prof.!

  1. L´attenzione dei mezzi di comunicazione verso la scuola segue certe scadenze per così dire climatiche, un po´ come quando al tg si parla degli esodi pasquali, dell´influenza invernale, delle misure da prendere contro il caldo eccessivo. Così, quando si profila l´esame di maturità, stampa e tv si chiedono angosciosamente se il tema sarà su Manzoni o su Montale, sulla fame nel mondo o sull´effetto serra.

    Che poi migliaia di ragazzi facciano l´esame di terza media (ma guai a chiamarlo così: trattasi di Esame di Stato conclusivo del 1° ciclo d´istruzione, così come elementari e medie hanno da tempo cambiato nome, chissà perché) non fa proprio notizia. E men che meno può interessare che quest´anno alle tradizionali prove scritte se ne sia aggiunta un´altra, identica per tutto il territorio nazionale, composta da un test di italiano e da uno di matematica, ed elaborata dall´INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione). Già, così potremo “misurare le competenze” dei discenti in modo “oggettivo”, uguale per tutti, secondo “criteri europei”, ecc.. Come se si potesse “misurare” la passione per la lettura o la conoscenza della lingua, come se la vita di tre anni potesse essere sintetizzata in una “misurazione”, come se una scuola del nordest avesse le stesse caratteristiche di una collocata in un territorio dove a comandare, e quindi a fare cultura, sono i boss mafiosi, come se… Come se la preoccupazione del Ministro fosse soprattutto quella di non vedere (sui giornali) l´Italia nella fascia bassa della classifica europea, come se la preoccupazione dei Presidi fosse soprattutto quella di non fare brutta figura col Ministro, come se…

    Certo, gli studenti italiani sono decisamente meno preparati dei loro coetanei europei, ma è questa la strada per portarli a un livello formativo dignitoso? Non è che si sta scambiando la causa con l´effetto?

    E poi, chi predispone queste prove? Una struttura – fortemente valorizzata prima dalla Moratti e poi dall´indimenticabile Fioroni – che per adeguarsi agli standard europei non sa fare di meglio che inviare alle migliaia di scuole ponderosi e approssimativi fascicoli cartacei, ovviamente da compilare con pennino e calamaio. Ma per fortuna le varie griglie di valutazione che i prof dovranno utilizzare sono on line: viva la telematica! Peccato che per ore il sito dell´INVALSI sia fuori uso, naturalmente “per eventi atmosferici eccezionali”…

    Insomma, una pagliacciata vergognosa, dai discutibilissimi criteri di base fino alle ottocentesche modalità tecniche, che solo per brevità qui non si descrivono nel dettaglio.

    Quanti milioni di euro sono stati spesi per questa presa in giro? E quanti ne verranno buttati via nei prossimi anni?

    Cara Ministra Gelmini, meno male che è arrivata Lei, che di Europa se ne intende, e saprà amministrare meglio le risorse per l´istruzione; tanto che ha solennemente dichiarato di voler adeguare gli stipendi degli insegnanti ai livelli europei. Anche se forse non Le hanno spiegato che per fare questo ci vorrebbe una finanziaria pesante ad hoc, e che quindi…

    prof. Alberto Burgos

    Scuola Media di Ovaro (UD)

    18.06.2008

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