Cineserie, Res cogitans

Pausa medaglia

Alcuni commentatori hanno segnalato lo sciovinismo dei tifosi cinesi, e fino a questo pomeriggio non avrei potuto dar loro torto: i canali della CCTV, la “Rai” del celeste impero, pullulano di maglie, calzoncini, canottierine, caschi, tute e tutine rigorosamente rossi. Mi è capitato qualche ora fa di imbattermi in un capannello di cinesi imboscati all’ultimo piano di un grande mercato, immenso parallelepipedo colmo di giocattoli, vestiti, diavolerie elettroniche e perle, milioni di perle. L’allestimento del sesto piano non è stato ancora completato, la scala mobile arriva fino al quinto e pertanto pochissimi avventori raggiungono le poche botteghe presenti. Il luogo ideale per rifugiarsi quatti quatti durante il turno di lavoro e seguire qualche evento olimpico. Si è presto formato un piccolo capannello, una ventina di pechinesi, un americano ed io. Alcuni cinesi avevano l’aria di essere “in pausa”, regolari; altri era evidente come non dovessero trovarsi lì in quel momento, ma per nulla al mondo avrebbero rinunciato a quelle immagini sullo schermo al plasma. In palio c’era una medaglia nel sollevamento pesi femminile, categoria 58 kg, ragazze di una certa prestanza capaci di stare per qualche secondo all’ombra del triplo dei loro chili. Uno sport da socialismo reale, considerato che le finaliste provenivano rispettivamente da Russia, Polonia, Corea del Nord e… Cina. I miei compagni di visione si sono dimostrati molto sportivi, hanno applaudito tutte le atlete e hanno emesso dei suoni dispiaciuti nei momenti di difficoltà delle atlete “straniere”. Dei “peccato”, ogni qual volta un appoggio cedeva e il pesantissimo attrezzo rimbalzava sul tappeto di gara. Poi, certo, quando la beniamina di casa ha sollevato un numero record di chili sono esplosi in un’ovazione travolgente, ma ormai si era creato pure un clima, ho esultato anch’io e ci siamo spinti fino a delle sonore pacche sulle spalle (loro a me, io non mi sarei permesso…). Al momento del podio, tanto per smentire un altro adagio, nessuna particolare enfasi per inno e bandiera. Mani in tasca molto poco solenni e chiacchiere a coprire le sacre note. Tifosi normali in un paese normale. Alla fine sono tornati tutti al lavoro, sia mai che l’Italia spedisca il ministro Brunetta a rappresentare il Governo…

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Cineserie, Res cogitans

La solita

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Conduco da mesi una battaglia dai forti connotati femministi in difesa di Laure Manaudou e delle donne tutte. Colpevole della sua avvenenza, la francese, e di essere passata attraverso ben due (dico: 2!) relazioni sentimentali. Aggravante: aver lasciato un partner italiano. Ieri Repubblica.it titolava “La solita Manaudou” (sottinteso: troia) a proposito di questa foto. Sempre ieri 26 persone sono arrivate sul mio blog digitando su Google il nome della nuotatrice, citata (citata, non eccitata) in uno sportivissimo post della primavera 2007.

Piccolo esperimento sociologico, vediamo cosa succede nei prossimi giorni…

                                                     

MANAUDOU NUDA

MANAUDOU FA SESSO

MANAUDOU COMPLETAMENTE NUDA

MANAUDOU SEXY

MANAUDOU HOT

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