Cineserie, Res cogitans

Con che scarpe attraverseremo certe domeniche mattina…

La scarpa superflessibile. La scarpa luccicante. La scarpa dorata. La scarpa leopardata. La scarpa color giaguaro. La scarpa ad hoc, hic et nunc, creata per l’occasione. La scarpa personalizzata, con la firma. Poi alla fine vincono quelli colle scarpe slacciate, le stringhe oblunghe, le protesi del corpo con incorporato intralcio. Il trionfo della sostanza sulla forma, del caos sull’ordine, dell’improvvisazione sulla metodicità e sul calcolo. Dell’isola farfallona sulle superpotenze planetarie. Intanto a Pechino per strada uomini pazienti risuolano ancora le scarpe, riparano tacchi, cambiano stringhe. Per negozio hanno uno sgabello, alcuni la fortuna di una moglie al fianco. Sono i cordoni slacciati della città che si è rimessa a nuovo, che si è rifatta il trucco. Conservano intatta la loro dignità, la dignità del loro lavoro. Sanno che anche il popolo cinese ha iniziato a rottamare le scarpe, a farlo in fretta,  a non pensare più che magari basterebbe una toppa, o un filo di colla nel punto giusto.

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