Le storie di Scuolamagia, Stream of consciousness

Piatto tipico di Potenza

Cinque nuovi cuccioli smarriti davanti alla porta di Scuolamagia, il primo giorno.

C’era A. che quest’estate al mare ha acquistato da un ambulante 7 braccialetti per le 7 ragazze della scuola. Ne ha ricavato una specie di rito solenne, prima della prima campanella, distribuendo le colorate strisce a sonagli e legandole ai polsi sottili delle amiche.

C’era G., l’unico maschietto, emozionatissimo, pure troppo, elettrico. Durante la ricreazione si è lamentato per non aver ricevuto dal sottoscritto nemmeno un assist. Mica l’avevo capito, che fosse in squadra con me (domani tripletta, promesso!).

C’era D., la più impaurita, la sola accompagnata dalla mamma, prima di ogni risposta, a qualsiasi domanda, ha sussurrato a se stessa un “Aiuto!”. Ti piace il tiramisù? “Aiuto!, sì!”.

C’era I., l’unica che conoscevo già e bene, da tempo. Con lei si passa subito alla psicanalisi: mentre gli altri mi raccontano del mare e del torneo di calcio agostano lei mi dice di essersi chiusa in camera, in un giorno di furibondi litigi familiari, a ricopiare un disegno che le ho regalato l’anno scorso (un simpatico mostro con 7-8 occhi, …).

E c’era C., anche lei piena di cose da dire, tante, tantissime, difficile ricordarle tutte. Una è indimenticabile, però. “So fare la pasta all’arrabbiata, la pasta saltata, la pasta basilicata… sì, insomma, col basilico…”.

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