Res cogitans, Stream of consciousness, Tutte queste cose passare

Se tutto si mescola

Ci torno, ci torno ancora. Ci torno perché è un rovello. Ci torno perché ho da poco letto della sentenza che forse porrà fine al calvario di Eluana Englaro e mi sono sorpreso in un gesto di esultanza. Lieve, un piccolo e quasi impercettibile movimento del braccio. Ma era un gesto di esultanza, e ce n’è abbastanza per la peggiore vergogna. Poi, con gli occhi che vorrei fossero stanchi di Explorer, ma purtroppo non lo sono mai abbastanza, sono corso dietro ad una curiosità. “L’Unità” di ieri raccontava di alcuni simpatici gruppi nati su Facebook in nome di comuni ideali come bruciare gli zingari e disinfestare l’Italia dagli africani. Sono andato a vedere, ma già pensavo: li avranno già chiusi. Invece no, sono tutti lì e sono tanti e uno ci aderisce con il suo nome il suo cognome e la sua faccia. Sorride, questa Elena colla frangetta, ha un viso dolcissimo e ha appena firmato per il ritorno di Hitler. Ci sono Carolina, Mirco e Debora: insieme a 494 utenti vogliono cacciare tutti i rumeni dall’Italia. Il problema è che probabilmente c’è la stessa superficialità e leggerezza anche dietro le facce di quelli che si battono contro le classi differenziate per gli stranieri, per la laicità del parlamento e per i profughi del Congo. Eluana, dicevo. Sembra un torneo, su Facebook: i 345 che pregano affinché non sia assassinata contro i 231 che pregano perché venga staccato il sondino che la alimenta, i 78 che tuonano contro l’eutanasia di papà Beppino contro i 23 che lo abbracciano forte. Dentro queste pagine vuote, che nella colonna a destra già ti invitano a presenziare al gruppo “mandiamo Emilio Fede sul satellite”, sia mai che il tuo cervello sia rimasto fermo 22 secondi sullo stesso pensiero. Esistono persone al mondo, tante purtroppo, che credono di poter barattare…

samurai

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