Res cogitans, Soletta, Stream of consciousness

Il paradiso di Gramsci

Torno spesso a questo libro, alla sua delicatezza. Dentro ci trovo un mondo che si regge da solo su colonne di solidarietà e di altruismo, ma anche di dolcezza e di fantasia. Stasera ci torno di getto, come a verificare che una cosa preziosa sia dentro il suo scrigno, che un bambino dorma e che la sua coperta sia rimboccata. Leggo e mi rincuoro, ogni cosa è al suo posto, Gramsci è sempre Gramsci.

 

«[…] Se ci pensi bene tutte le questioni dell’anima e dell’immortalità dell’anima e del paradiso e dell’inferno non sono poi in fondo che un modo di vedere questo semplice fatto: che ogni nostra azione si trasmette negli altri secondo il suo valore, di bene o di male, passa di padre in figlio, da una generazione all’altra in un movimento perpetuo. Poiché tutti i ricordi che noi abbiamo di te sono di bontà e di forza e tu hai dato le tue forze per tirarci su, ciò significa che tu sei già d’allora nell’unico paradiso che esista, che per una madre penso sia il cuore dei propri figli. Ti abbraccio teneramente… Antonio»

 

Antonio Gramsci, lettera alla madre…

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