Res cogitans, Stream of consciousness

Solidarietà liofilizzata

Arrivo in cassa e passo i due libri nelle mani della commessa. Non li guarda e non fa quello che farei io se fossi libraio: scoprire se c’è una corrispondenza tra l’articolo acquistato e la faccia dell’acquirente. In effetti la libreria è piena di clienti e non c’è tempo per giocare. Urge cercare il codice a barre e avanti il prossimo. Però c’è una domanda. “Vuole lasciare un euro a Telethon?”. Così, direttamente, senza nemmeno infilare la mano nella tasca del taccuino, quella delle monete. No, i due libri che facevan 33 fanno semplicemente 34 e tu sei stato buono senza nemmeno accorgertene. Mi è parsa una spersonalizzazione inaccettabile, la cancellazione di una consapevolezza. Già donando col telefonino c’eravamo messi sulla stessa strada. La nascita di armi sofisticate per colpire i nemici a distanza ha drammaticamente fatto crollare gli episodi di diserzione: non vedo in faccia il mio nemico, non provo scandalo per il mio gesto violento, eseguo gli ordini. Arriveremo presto alla solidarietà detratta dalla busta paga. Aiuteremo tutti e non sapremo chi stiamo aiutando.

Standard