Le storie di Scuolamagia, Res cogitans, Soletta, Stream of consciousness

Bisogni

È alfine giunta la grande notte del teatro: all we need is merda, merda merda…

 

«Questo spettacolo è una grande scatola. Un vero e proprio scatolone, pieno di oggetti messi lì alla rinfusa. Questa volta più di ogni altra volta è difficile rispondere alla domanda: “di cosa parla lo spettacolo?”.

Ci sono una suggestione e una specie di dedica nel destino di “Una tale fortuna”. Hannah Jones è una tredicenne inglese finita dentro i nostri telegiornali per una scelta umanissima e terribile. Di fronte ad un trapianto di cuore che avrebbe potuto allungarle la vita di pochissimo, al massimo 4 o 5 anni, dopo un’esistenza falciata da una leucemia e trascorsa per gran parte nelle corsie degli ospedali, Hannah ha detto “no, grazie. Io non lotto più. Lasciatemi tornare a casa dalla mia famiglia e sia quel che sia. Non ne posso più di ospedali e di camici bianchi. Non ne posso più di dover rinunciare a tutto”.

Di cosa parla questo spettacolo?

Non parla di Hannah Jones, no. Ma parla di quello che a Hannah è sempre mancato. Parla della nostra fortuna, di quello che ci fa stare bene e che ci fa alzare dal letto ogni mattina per ricominciare a impigliarci nella vita. Di tutto quello che quella ragazzina di Marden, nella contea di Herefordshire, non ha mai potuto godersi appieno. Parla della musica e della bellezza, dei colori dell’arcobaleno e della fantasia. Parla dell’amicizia e della natura. Parla degli Altri. Degli amici e delle persone care a cui è bello regalare qualcosa. Parla dei bambini. Parla del sogno di mettere al mondo dei bambini.

Parla di tutto questo e lo fa rispettando Hannah e la sua terribile decisione. Decisione che è cosa soltanto sua e delle persone che l’amano.

Come un clima gelido sa farci apprezzare di più il caldo accogliente di un focolare domestico, la storia di Hannah ci fa guardare in faccia le nostre fortune. Ci fa festeggiare in nome della nostra fortuna.

Questo spettacolo vuole essere un arcobaleno dopo queste parole di pioggia.

Questo spettacolo è nato perché il suo pubblico rida, rida forte, rida di gusto.»

 

(dalla brochure di UNA TALE FORTUNA)

Standard

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

code