Le storie di Scuolamagia, Stream of consciousness, Tutte queste cose passare

Il 12 nel 17 ci sta una volta col resto di 5

Una mattina qualsiasi, come può esserlo una mattina così. Un’ora di storia, un’ora di italiano, un’ora – la terza – mezza di storia e mezza di geografia. Qualche risata, ché i cuccioli di prima mi hanno chiesto di “parlare” in latino e io ho risposto quadrupedante putrem sonitu quatit ungula campo: un esametro che funziona sempre, molto più divertente di una battuta di Berlusconi.

La campanella della ricreazione conduce i cuccioli verso l’aula dei computer. Un piccolo fiume di felpe colorate e tramezzini, treccine e kinderbueno. Sono gli intervalli vagamente asettici di questi tempi innevati; non è colpa loro se il cortile è un iceberg che non si scioglie.

In giorni così monitor tastiera e mouse mi sembrano quasi colleghi affidabili, non li demonizzo, mi sembra attraggano la fantasia e non la imbriglino per nulla.

C’è la ragazza nella postazione numero 2 che usa le mappe di Google. Dolcissima è sempre dolcissima, ma oggi, mentre cerca il padre che lavora all’estero, lo è in maniera travolgente. Eccolo, è lì, nel ristorante quello colla piscina. La piscina è un quadratino blu.

Alla ragazza della postazione 1 ho appena attivato un indirizzo di posta elettronica. Dopo aver digitato la password – il suo cane, ovviamente – è già tempo di mandare la prima mail, un piccolo rito di iniziazione.

Al computer 3 e al computer 4 si creano fotomontaggi con Photofunia e si discute di social network: meglio Facebook o meglio Netlog?

Qualcuno corregge, su carta, un post per il suo blog, qualcun altro sbuccia mandarini.

Due fanciulle sedute sul tavolo nominano Eluana e la cosa più misteriosa di tutte: quei 17 anni.

Cosa sono 17 anni per chi ne ha visti soltanto 12?     

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