Le storie di Scuolamagia, Soletta, Stream of consciousness

El pueblo en el que nunca pasa nada

Negli ultimi due giorni ho accompagnato i cuccioli (quelli piccoli, 1ª e 2ª) a Miravete de la Sierra. Ieri è successo quasi per caso, in una pausa tra due lezioni, oggi è stata una scelta. Gli occhi si erano accesi troppo forte, le domande erano state pioggia battente. Così siamo tornati per incontrare Providencia, Juan, Timoteo, Ascensiòn, Félix, Carmen, Àngel, Palmira, Bernardo, Josefa, Faustina e Cristobal. Dodici vecchietti di roccia che hanno stregato gli alunni più dei grattacieli metropolitani, delle dighe infinite, dei ponti titanici che mostro loro ogni tanto sul monitor dei computer. Dodici eroi che fanno cose straordinarie tipo “andare a prendere il pane”, “lavare i panni alla fontana”, “giocare a carte nell’unico bar”.

Li abbiamo interrogati ad uno ad uno, imparando i nomi. Abbiamo visitato ogni angolo del paese. Abbiamo canticchiato la nenia che accompagna i visitatori del sito. Abbiamo munto la capra nel giochino annesso. E non è facile, ci vuole mestiere. Il più bravo è stato Giorgio, io l’ho fatta imbizzarrire e m’ha schizzato il latte sullo schermo.

 

(Giocando e divertendoci abbiamo fatto i paesologi, parlando di popolamento, comunità, identità, radici, internet e abile marketing… Personalmente ho pure avuto prova, seppur non riesca a dichiararmene del tutto convinto, della bontà di questa teoria…)

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