Le storie di Scuolamagia, Stream of consciousness

La meta

Si avvicina la gita scolastica, quest’anno una tre giorni toscana a ritmi piuttosto serrati che si concluderà sabato 18 aprile con la salita a Sant’Anna di Stazzema. Sembra una scelta difficile, quella di portare dei tredicenni sul luogo di un eccidio. Poi ogni volta mi accorgo che è molto più difficile coinvolgerli con una partita di basket, o in un ballo di carnevale. Non è affatto una scelta difficile, è soltanto una cosa da fare. Dopo aver studiato, certo, dopo aver parlato a lungo, con mille attenzioni, con delicatezza, ma quello è: soltanto una cosa da fare.

Però che ansia. Anche oggi ho chiamato l’ufficio preposto. Sì, siamo quelli friulani, quelli del 18 aprile? È tutto confermato? Certo che è tutto confermato. Quanto ci si mette ad arrivare a Sant’Anna partendo da Lucca? Un’oretta, forse un po’ meno. Vabbé, si capiva anche dalla cartina. Come? Bisogna stare attenti al bivio maledetto, dove tutti i pullman tirano dritto in barba ai navigatori satellitari di ultima generazione? Mannaggia, questa non ci voleva. Manco la guidassi io la corriera. E i superstiti, mi confermate che ci saranno? Certo, ormai hanno un’età… e sono solo in due, ma di solito se garantiscon la presenza poi mantengono la promessa e si intrattengono con gli studenti, li coinvolgono. Sono solo in due, davvero? Soltanto due? Ah, gli altri non ce la fanno, a parlare, gli altri non ci riescono, non ci sono mai riusciti, non ci riusciranno mai, capisco, capisco…  

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