Parola di antonia, Soletta, Stream of consciousness

Grido (Terza lezione su Antonia Pozzi)

Pozzi

Oggi Vito Mancuso su “Repubblica” dice di scrivere “Dio” con la maiuscola per riservare un piccolo onore “all’idea del principio di tutte le cose”. Antonia Pozzi – nel 1932, ventenne – sembra condividere, salvo subito concentrarsi sulle “cose”. Il vero problema, le cose. Il vero nocciolo. Più vere di Dio, più sguscianti della sua idea creatrice. Il vero banco di prova per la sua vita spezzata.

Sfugge – prima non c’è/poi c’è – anche la “i” aggiunta nel manoscritto alla parola accecare.

E che dire di quei due “non” al secondo e al terzo verso. Sembrano due “nn”, come in una crasi da sms. Come per un’ansia.

Adesso rileggete bene. Ad alta voce. Poi pensate forte all’ultima cosa viva che vi è sfuggita. Mano, bocca, sguardo, abbraccio, tenerezza, qualunque fosse.  

Le lezioni precedenti (1, 2)

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