Cineserie, Le storie di Scuolamagia, Stream of consciousness

Baluardi

Un telegiornale locale captato a Montepulciano il giorno di Pasqua mi aveva allarmato non poco. Sembra che negli ultimi tempi, a Lucca, siano caduti dalle mura (alte anche 8 metri) frotte di ragazzini gitanti. Non male come notizia, alla vigilia della partenza della mia gita.

Alla fine non è caduto nulla se non tanta pioggia giovedì e qualche lacrima ieri, a Sant’Anna di Stazzema, ma di quell’acqua parlerò nei prossimi giorni, magari per festeggiare il 25 aprile.

Torno sulle mura, le più belle d’Italia. In realtà i Lucchesi hanno avuto la fortuna di adoperarle molto poco nel corso dei secoli, al punto di poterle sfoggiare oggi come un qualcosa di appena inaugurato. Ricordo di aver letto in un libro di Renata Pisu di un convegno di super architetti a proposito di città e di conservazione della loro bellezza coniugata alle inevitabili esigenze di sviluppo. C’è un esempio al centro del dibattito: l’urbanistica di Lucca. Si alza l’ospite cinese e propone di squarciare le mura o almeno di abbatterne un tratto. Per fare posto. I rimanenti conferenzieri gli danno qualcosa come un calcio in culo. Per fare posto.

Sabato mattina la sveglia è suonata alle 6 in punto. Mi sono vestito nel buio della mia stanza d’ostello, condivisa con altri colleghi, e mi sono affacciato sul corridoio. Ad aspettarmi lì ho trovato l’alunno Samu, come d’accordo. Nella penombra abbiamo raggiunto il portone d’ingresso e siamo sgusciati sotto l’umidità di un cielo nuvolosissimo. Siamo andati a correre sulle mura, da un bastione all’altro, lui con il suo fiato da piccolo atleta, io che arrancavo dopo poche centinaia di metri. Ma senza mollare, suvvia. Scomponendomi, riducendo il dialogo a pochi monosillabi sparagnini di ossigeno, guardandomi le scarpe per non lasciarmi torturare psicologicamente dai rettilinei infiniti.

È stato bellissimo, abbiamo parlato tanto e abbiamo visto tutto quello che il clima infelice non ci aveva permesso di vedere nei giorni precedenti. Abbiamo spiato una città svegliarsi, i cinesi allestire i mercatini nelle viuzze strette strette (certo, abbattendo qualche tratto di mura…), i bar sollevare le serrande, i pensionati portare i cani a fare quello che devono fare. Indimenticabile.

 

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