Stream of consciousness, Tutte queste cose passare

Il bacio clandestino

Quando gioca in casa è imbattibile, il malditesta. È il suo terreno, quello, vince sul divano e alla scrivania, con davanti il libro e il quotidiano, per non parlare del monitor. Per questo oggi ho provato a stanarlo inforcando la bicicletta e affrontando una salita tosta, decisamente sproporzionata rispetto al mio allenamento. Giunto in cima a fatica, però, ho potuto respirare collassato su una panchina – la bici adagiata sull’erba – un’arietta decisamente frizzante e benefica. In culo al malditesta.

Non ero solo, lassù. C’erano anche un’anziana signora in carrozzina e una signora dai capelli corti. Una coppia come se ne vedon tante, in città e nei paesi, molto più normale di quella che formavo io con la mia emicrania.

La donna più giovane, seduta sul legno di un’altra panca, ha rivolto una prima domanda alla sua assistita.

«Signora Maria, vuoi che ci mettiamo più al sole?»

Nessuna risposta, nonostante il tono gentile. Schietto ma gentile.

«Signora Maria, vuoi che andiamo fin laggiù?»

Laggiù dista una cinquantina di metri, dove un assolato belvedere invita a guardare lontano. Nessun segnale di risposta, nessun cenno del capo, gli occhi dell’anziana guardano dritto, verso una siepe e un cassonetto, occhi immobili, tristi, feriti da una malinconia lontanissima.

«Signora Maria, vuoi bere l’acqua?»

Poi ancora domande, che non ricordo, qualcosa che ha a che fare con un golfino, qualcosa a proposito di una borsa di plastica. Ma le risposte non arrivano, la donna in carrozzina è altrove, la donna in carrozzina c’è ma non c’è.

Penso che son tre ore che “piango” per un mal di testa. Penso che forse una donna malata vorrebbe al suo fianco la figlia, il figlio e non una sconosciuta venuta da chissà quale oriente.

Poi quel corpo badante risolve tutto con un gesto perfetto. Si alza e stampa un bacio enorme sulla fronte dell’anziana signora.

È poliglotta, chiaro: ha cambiato lingua, si è fatta capire. Poi ha stretto le manopole della carrozzina e ha iniziato a spingere.

Io sono rimasto lì con un pensiero (“faccio un post”), una discesa da affrontare e un malditesta che ha imparato a vincere anche in trasferta.

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