Le storie di Scuolamagia, Piccola posta, Soletta, Stream of consciousness

L’animale dormiente

Si avvicinano gli esami e per un insegnante si avvicinano anche momenti come quello descritto così bene dalla collega Gaia nel suo blog. Oggi la pozzanghera è sua.

 

Non c’è nient’altro che potrei fare, se non questo: portarli in gita e farmi fotografare con gli occhiali a righe rosa, urlargli contro parole terribili come solo a coloro che si amano, abbracciarli forte e chiamarli topini o belve, spiarli di nascosto quando prendono nove e difenderli ad ogni costo, con le gengive dei denti scoperte come fanno la cagne per difendere i cuccioli. E’ un meraviglioso modo di passare i miei giorni, stare in mezzo alle loro facce buffe e belle e scoprire ogni minuto qualche loro talento in più.

Ebbene. Domani è un grande giorno. Tutti, io e loro, aspettiamo sospesi un’interrogazione fondamentale da cui dipende cascare di qua o di là dalla collina. Sicché io quel cialtrone sciamannato portato dal vento voglio non solo pensarlo, stasera, ma scrivergli qui, anche se non mi leggerà mai: spero che alla fine oggi tu abbia pranzato e cenato, che tu abbia fatto un pausa con un tiro a pallone e soprattutto voglio che domani tu faccia quel che devi fare. Ossia distruggermi e farmi scrivere quel maledetto sei e mezzo sul registro. Buonanotte, animale. Adesso dormi.

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