Le storie di Scuolamagia, Stream of consciousness

Madonna Ingenuità

Impazzisco per l’ingenuità, la colleziono nelle parole di chi ne porta quotidianamente il vessillo: le piccole persone, i ragazzi più che i bambini, ché da bambini è facile essere ingenui e limpidi, è a 11 anni che essere ingenui diventa un sottile gioco di equilibrio, uno scialo prezioso di vita, un rischio e un lusso da centellinare.

Alla fermata della corriera la ragazzina si guarda attorno ingannando l’attesa. Ride e gioca, canta e salta, un po’ picchia un coetaneo felice di farsi picchiare. Quel luogo di salite e discese da pesanti automezzi blu non lo conosce bene e si vede, ma non per questo vengono meno il sorriso serafico e la calma olimpica, i suoi tratti distintivi. La corriera giusta ed il suo orario li devo conoscere io, il prof., e anche individuare la fermata in cui scendere sarà compito mio, così gli occhi possono guardare ancora un po’ attorno. Fino a fermarsi sulla scritta nera sul foglio A4 bianco sulla bacheca di legno. Roba anonima in un paesaggio tutto sommato anonimo. Ma Ingenuità vuole sapere, Ingenuità vuole capire. Cosa le è vietato, cosa le sue mani, o forse le sue gambe o forse la sua voce, potrebbero guastare in quel piccolo luogo di attesa per i passeggeri.

«Prof., cosa vuol dire “AFFISSIONE”?».

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