Stream of consciousness

La coppia

Li mettono lungo le strade quando ci sono dei lavori in corso, un tubo da aggiustare, una fibra ottica da sotterrare. Semafori con le ruote. Fratelli minori di quelli che regolano gli incroci, surrogati precari, messi un giorno qua e un giorno là. Usati e caricati in fretta su un camion, sempre in coppia, uno a valle e uno a monte di un senso unico alternato.

Ce n’erano 2 abbandonati, sul ciglio della strada, con i tre occhi puntati sul letto di un fiume di montagna. Erano le 7 di mattina e l’aria era frizzante. Il lavoro sull’asfalto non era più in corso e sembrava anzi che l’avesse già fatto, il suo corso. E loro stavano, lì, uno di fianco all’altro, puntati verso lo stesso niente. Ma accesi, perfettamente funzionanti. E complementari. Uno rosso, il disco più grande, l’altro verde, il disco in basso. Poi viceversa, poi di nuovo. Certo che erano una metafora. Ma di cosa? Oggi ci penso… (della fedeltà? della tristezza? …)

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