Res cogitans, Soletta, Stream of consciousness

“…è terra che mangio per vivere ancora”

 

Di Alda Merini era più bello sentir parlare Maurizio Milani, messa lì accanto all’Uomo Cisterna, all’Uomo Putrella o a Giovanni Rana. Comunque andasse, il pezzo finiva lì, non era completo. Sempre meglio delle facili equazioni da salotto tv, da costanzoshow: la follia e la poesia, la poesia e la solitudine, il manicomio e gli scavi nell’animo umano.

Oppure è bello ricordarla nella canzone di Vecchioni, a lei dedicata, con quel postulato dalla folgorante evidenza:

 

«…perché basta anche un niente per essere felici

basta vivere come le cose che dici…».

Eh, auguri…

Restano gli scaffali con la scritta “poesia”, pieni di Lei. Quelli che mancano nelle librerie dei centri commerciali. Quelli che domani saranno presi d’assalto.

 

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