Le storie di Scuolamagia

Il colpo di spugna

Bordo

E fu così che l’alunno Marco prese il mare. Accadde durante le ultime vacanze natalizie, quando per lui si trattò di dare concretezza di racconto alla traccia su foglio giallino consegnatagli con fior di raccomandazioni dall’insegnante preposto. Avrebbe potuto spingersi fino ai confini del mondo con qualsiasi mezzo e in qualsiasi compagnia. L’importante era andare e, andando, conoscere e incontrare. Avrebbe potuto servirsi di qualsivoglia congegno tecnologico, supporto librario o nonno sapiente per attingere informazioni utili alla letteraria causa. Non avrebbe dovuto fare a meno, pena la radiazione dalla pluriclasse 2ª-3ª C, di attingere alla fiamma della sua innata fantasia.

E fu così che prese il mare, non prima di essersi scoperto italico produttore di paperelle di gomma ad uso bagnetto, e partì alla ricerca dei celebri relitti gommosi dispersi per gli oceani, dopo un tragico naufragio del 1992 al largo di Honk Kong.

Il racconto nacque e si dipanò tra acque asiatiche e acque artiche, descrisse i porti di Shanghai e San Francisco. Ma alla fine mancava un tocco. Un tocco che desse sostanza materica a quelle vicende soltanto cartacee. E fu così che l’alunno Marco intinse la spugna nell’acqua del lavandino e simulò la burrasca marina nemica de’ navigatori e de’ cartacei diari di bordo. Il quaderno non fu più lo stesso, il racconto che conteneva nemmeno. Nemmeno i racconti precedenti, tutt’altre storie, il lavoro di 4 mesi di scrittura pomeridiana, furon più gli stessi.

Temi annacquati ne ho letti tanti, di così mai. E col passato remoto, smetto. Giuro.  

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