Res cogitans, Stream of consciousness, Tutte queste cose passare

L’influenza X

Una lettera di un medico ad un quotidiano nazionale odierno è come una mano che si alza tra la folla per dire una cosa di cui forse non si è accorto nessuno. Stiamo vomitando. Sì, noi italiani. Tanti, tantissimi. Abbiamo la febbre e vomitiamo. Il contorno a questo piatto fisso stagionale varia: c’è chi si contorce tra i dolori addominali e chi ha la testa che scoppia. Questo accade, e molto più che negli anni precedenti, tutta colpa di un virus particolarmente scaltro nel passare di corpo in corpo. Questo accade e cambia – un po’ – la vita di tutti. Le classi a scuola si svuotano, il personale negli uffici scarseggia, l’amico che deve accompagnarci al cinema ha la diarrea. Questo accade ma non se ne parla, e il povero virus non s’è meritato neanche un nome.

Abbiamo passato l’autunno ipotizzando scenari da thriller sanitario, con un pandemonio di pandemie pronto a decimarci. C’era un cast nutrito e d’eccezione: maiali messicani, untori, sottosegretari alla salute e Topo Gigio in un gustoso cameo. Poi nessuno ha mai visto un malato di Influenza A e i pochi che l’hanno incontrato testimoniano che si sia rimesso dopo 2 aspirine.

Sarà che in queste settimane sfogliando i giornali si rischia di vomitare indipendentemente dai reportage sul vomito (parentesi qualunquista), ma tutto ciò è ben bizzarro.

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