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La Scuolamagia di Bantianxiao

Si può anche continuare a fare finta. Si può continuare a non parlare del fatto che Scuolamagia – il piccolo luogo senza il quale questa pozzanghera non si sarebbe mai formata – ha gli anni scolastici contati. Si potrà cominciare, a settembre, una nuova avventura fatta di parole e musiche, fantasia, mondo e teatro, e mondo della fantasia, e il gran teatro del mondo. Si potrà, ma sarà per l’ultima volta. A giugno 2011 suonerà l’ultima campanella e tanti saluti. Soffro troppo il qualunquismo e forse sono troppo snob per mettermi a elencare gli sprechi veri del paese, i rivoli di denaro pubblico, le risorse gettate al vento. Ci sarà da lottare, certo, e bisognerà essere in tanti, ma questa volta sarà durissima.

Così, oggi festeggio la Repubblica lasciandomi incantare dalla storia di una minuscola studentessa cinese. L’allieva di una scuolamagia collocata in un villaggio sperduto nella provincia del Fujian. L’allieva, non un’allieva. A Bantianxiao è la sola ad entrare in classe, ogni mattina, insieme ad un maestro dalla faccia austera che scommette sulla brillante preparazione della bimba. E che riceve un contributo per il carburante della moto con cui ogni settimana raggiunge il posto di lavoro.

I cinesi certamente non fermeranno il loro frenetico sviluppo. Nella fattispecie, però, sembrano fornire una lettura originale alla storia della piccola Liu Lian. Il problema non è lei, ma l’assenza di quei bambini che il flusso di popolazione rurale verso le aree metropolitane ha costretto a disertare quell’aula.
La scuola primaria di Bantianxiao, quindi, non chiude. Lunga vita alla scuola primaria di Bantianxiao.

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