Stream of consciousness, Tutte queste cose passare

Manute Bol aveva un nome buffo per un giocatore di basket. In Friuli, almeno, dove la parola “manute” non fa certo pensare a 5 dita che – aperte sull’ovale di una racchetta da tennis – sconfinavano di un bel po’. Manute Bol aveva una storia, tristissima come tutte le storie degli uomini eccessivamente grandi o eccessivamente piccoli, letta ormai molti anni fa in un articolo di cui mi era parso folgorante l’attacco.

«Manute Bol. Alzi la mano chi se lo ricorda. Beh, intanto anche così con la mano alzata, voi quattro non gli arrivate alle spalle, a Manute Bol».

Ricordavo perfettamente l’incipit del pezzo, avevo dimenticato i dettagli della vita che racchiudeva. Scherzi che fa la lingua, sgarbi che fanno i significanti ai significati.
Ieri, intanto, Manute Bol è morto.

 

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