Piccola posta, Res cogitans, Soletta, Stream of consciousness, Tutte queste cose passare

150 anni e una domanda

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Il mio paese ha 150 anni – auguri! – e mi pare che oggi, 26 febbraio 2011, stia tutto dentro una semplice domanda. Non resta nulla attorno, terra bruciata, è davvero tutto concentrato lì. Passato presente futuro. Destra e sinistra. Berlusconi e avversari di Berlusconi. Berlusconi in sé e Berlusconi in me. Una domanda che è come una somma, mettiamo ad esempio 150, centocinquanta. Un totale che una volta raggiunto non ha più senso chiedersi se derivi da un 80+70, da un 100+50, da un 1+1+1+1+1… portato alle estreme conseguenze di quei tre numerini tondi e definitivi. Basta, non serve altro. E poi ci sono le risposte. Inevitabilmente due. La domanda è una di quelle allergiche ai distingui e distinguini, ai realismi politici e ai politicamente corretti.

La scrivo in grande e la posto, con la “o”. L’ha posta, con la “a”, Adriano Sofri.

Quando il telegiornale dice:

“Il maltempo frena gli sbarchi”,

vi dispiace

o siete contenti?

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