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La fine del mondo a pag. 12

A quelli di Terza piace fare la rassegna stampa. Proprio come in Tv: evidenziatore in resta e frusciare di pagine. Cami ha chiesto “La Repubblica” e si è immersa nel racconto – quasi epico, quasi macabro – dell’inviato Visetti. Giorgio ha voluto “L’Unità”, piccolo formato ma grandi dilemmi nucleari. Debora, sul “Messaggero Veneto”, ha seguito le tracce di una presunta donna friulana sperduta sul suolo nipponico. Ili non è andata oltre la prima pagina, leggendo e sottolineando, ma, si sa, il “Corrierone” è denso e corposo. E Anna? Anna, non senza qualche imbarazzo, mi ha fatto notare che il suo, di giornale, quello tra i tanti capitato tra le sue mani, dei fatti giapponesi proprio non dava conto. In prima pagina c’era un signore dai tratti non certo orientali (Santoro!), continuando a sfogliare ci si imbatteva nella Gelmini, che loro, i miei alunni, chiamano “Germini”, fin dai tempi di un lapsus freudiano di Cami, in altri signori (Fini, Bocchino), in un ciccione (Ferrara) e ovviamente nell’incerottatissimo Premier.

Poi no, eccolo, in effetti, il Giappone. Trattasi di “esteri”, la pagina giusta è la 12. E poi ecco anche la 13, si vede che il direttore aveva deciso di strafare.
Il titolo del primo pezzo – ripeto: pag. 12 – un altro capolavoro: LA FINE DEL MONDO…
E io che davanti all’edicolante mi ero imposto una sorta di par condicio da bravo insegnante pressappoco super partes
Merda.
Giornale di…
Direttore di…
Mondo di…
Fate voi.    

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