Le storie di Scuolamagia, Res cogitans, Soletta, Stream of consciousness, Tutte queste cose passare

Notte prima degli esami

Era il 1994. Era appena morto Ayrton Senna e lo sapevo. C’era appena stato il genocidio in Ruanda e come tutti lo ignoravo. Stava per cominciare il mio esame di maturità. Mancava una manciata di ore. Avevo paurissima, il giorno dopo mi avrebbero messo sotto gli occhi una di quelle tracce lunghe e incomprensibili dove mi avrebbero chiesto di esprimermi come un esperto di geopolitica, oppure mi avrebbero invitato a discettare sulla poetica di un autore mai affrontato in classe, oppure… Insomma, i peggiori scenari davanti agli occhi, mentre la cena non era pronta e la sera era vagamente afosa. Tutto molto vago, nella mente, e ovviamente non ricordo nulla delle questioni geopolitiche trattate il giorno successivo sul foglio di protocollo. In qualche modo, i panni del direttore di “Limes” devo averli vestiti.

Due ricordi ci sono, però: disposti uno di fianco all’altro nella nebbia di quel tempo lontano 17 anni. Ordinati e rispolverati ogni giugno, il giorno prima dell’esame dei miei cuccioli.
Due cose accadute in un lampo. Una perché era un lampo. L’altra perché in classe eravamo una ventina e la Prof. mica poteva tenerci al telefono mezz’ora. Però chiamarci sì, tutti, e dirci di stare tranquilli, che in un modo o nell’altro eravamo pronti e ce l’avremmo fatta. Non sapevo neanche avesse il mio numero, la Prof.

E poi il lampo, un secondo prima del drin. Ché la Prof. chiamava sul fisso e non c’erano i cellulari e di conseguenza neanche le suonerie di malikayane.
Il lampo, dicevo. E quella faccia che avrebbe caricato di energia il mondo intero. Figurarsi un maturando del 1994. Che va a rispondere al telefono ed era la sua Prof.

E adesso faccio anch’io il mio dovere e chissà cosa stanno guardando alla Tv.

 

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