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Firenze (canzone triste)

 

Credo che in media un ragazzo senegalese su due per venire in Italia abbia rischiato la vita di brutto. Un rischio fatto di onde fameliche su barcarole scosse, un rischio fatto di lunghi cammini nel deserto o di corse folli a dorso di pick up. Un rischio fatto di galere e di secondini spietati, chiedendosi se questo è un uomo. Poi, però, capita di essere fortunati. Di farla franca, e in barba ai controlli di una Nazione che non accoglie. Capita di credere di avercela finalmente fatta, di non pensare più ai naufragi perdendosi nel profumo dell’allegria. Capita magari, in un giorno d’inverno, si salire a San Miniato al Monte, piazzate le ultime cianfrusaglia ai turisti di Piazzale Michelangelo. Il respiro affannato dopo la corsa, il fiato fumante per il freddo di dicembre, guardare l’orizzonte della città protetta dai suoi tetti come da una coperta. Illudersi, ma soltanto illudersi, di essere finalmente al sicuro.

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