Soletta, Stream of consciousness, Tutte queste cose passare

Pozzanghera trasloca. Qui.

(comparso, per l’ultima volta, sulla vecchia gloriosa Pozzanghera)

Lo scotch, quello marrone, passa sopra le scatole di cartone e le sigilla. Sulla parete c’è il segno di un quadro staccato, sul muro quel che resta di un altro tipo di nastro adesivo, quello che sosteneva un poster. Dal soffitto penzola solo una lampadina con il suo filo. Dal pavimento è sparito il tappeto. Come una vecchia casa condannata da un trasloco è la mia Pozzanghera.

Splinder, nobile e antico gestore di blog, il 31 gennaio chiude per sempre i battenti e con lui molte migliaia di diari personali come il mio.

Da qualche giorno i miei post sono tutti consultabili ad un nuovo indirizzo (www.unapozzanghera.it), un (con)dominio più moderno che mi chiede un affitto di 50 euro all’anno. Lo sento ancora freddo ed inospitale, questo mio spazio, mi perdo ancora tra le sue stanze molto più grandi e attrezzate. Lascerò per molti giorni gli scatoloni chiusi, li aprirò un po’ per volta, quasi controvoglia. (Ci si affeziona ad un paio di calzini bucati, figuriamoci al proprio blog.) Riappenderò il vecchio poster con i segni dell’antico scotch. E (ri)comincerò, come ho scritto la mia prima volta sul web, il 31 dicembre 2004.

L’unica gioia al mondo
è cominciare. È bello vivere
perché vivere è cominciare, 
sempre, ad ogni istante.

Cesare Pavese

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