Le storie di Scuolamagia, Stream of consciousness

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Al ritorno dalle vacanze, scruto Francesco alzarsi a fatica dal banco, imprecare per qualcosa come una fitta, o un colpo di pugnale. Le mani, entrambe, corrono a puntellare la schiena, epicentro del male cane. Poi il ragazzo fa passetti piccoli, per raggiungere la porta e respirare, rito indispensabile ad ogni cambio d’ora. Va detto che la scena è stranissima, perché Francesco è un prodigio di energia ed agilità, pura potenza di montanaro mista a sangue e fibre caraibici.

Mi avvicino e mi informo preoccupato, ipotizzando incidenti stradali o fastidiosi contraccolpi in un corpo che cresce a vista d’occhio.

Niente di tutto ciò. Con la naturalezza di chi altro non ha fatto che il suo dovere, mi spiega la ragione di quel claudicare:

«Non è niente, prof., ho solo fatto troppe rovesciate volanti…»

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