I parlamentari eletti sono “casi psichiatrici”.
Le parlamentari, ma forse anche i colleghi maschi, sono “troie”.
Per Marco Travaglio chi non capisce certe cose evidenti che capisce lui è un “cerebroleso”. Pazienza che il termine faccia riferimento a tutt’altra forma di disabilità, pazienza soprattutto che sia la dolorosa caratteristica di persone che vorrebbero leggere Travaglio senza sentirsi insultate.
Un ottantenne sembra ovvio debba addormentarsi mentre ascolta i discorsi fluenti di un quarantenne.
Il femminicidio diventa l’idea geniale per uno spot.
Chiunque abbia 5 righe di spazio su un giornale o sul web ne usa almeno 3 per ricordare a tutti, e sempre, che Brunetta è prima di tutto un nano.
Un sindacato di polizia contesta una sentenza oltraggiando la madre di una vittima.
Che la diga presentasse svariate crepe ce n’eravamo accorti.
È altrettanto evidente che questi che arrivano a valle non sono soltanto quattro schizzi. Non sono avvisaglie.
Viene giù tutto.
La civiltà, dico.
Dove si scappa?