Res cogitans, Stream of consciousness, Tutte queste cose passare

MicroMega contro la libertà indecente

MicroMega. Quand’ero all’università quella testata incuteva in me una sorta di venerazione. Era la rivista che si occupava di filosofia ancor prima che di politica, e io ero un iscritto a lettere che amava sconfinare dal classico piano di studi infarcendolo il più possibile di esami filosofici.

Era una rivista, ma quando la sfogliavi (e la leggevi) affiorava la consapevolezza di trovarsi dinnanzi ad un vero e proprio libro. La carta ruvida e gli ampi spazi bianchi a margine degli articoli invitavano ad apporre note e commenti a matita. Una goduria.

Poi è venuta la stagione dei numeri settimanali, ai tempi delle guerre di inizio secolo e di tante schifezze berlusconiane. Anche quelli, seppur più agili e decisamente più economici, li classificavo tra le mie carte come fossero tomi.

È trascorsa una manciata d’anni, la rivista ha conservato la sua mission, ma si è dotata di strumenti utili ad affrontare i tempi che cambiano: siti, blog, account e profili d’ordinanza.

L’odierna battaglia online, però, invita nientepopodimeno che a firmare una petizione per la revoca dei servizi sociali al condannato Berlusconi.

Quella rivista lì – le menti che un tempo ho creduto le migliori della generazione precedente alla mia – chiede quindi con forza la contenzione di un vecchio (per carità, il meno raccomandabile vecchio in circolazione). So benissimo che gli arresti domiciliari in una villa che fa provincia non somigliano minimamente alla reclusione in gattabuia del povero spacciatore magrebino, ma chi si diletta di idee non può non sapere che, se “ci sono cittadini meno uguali di altri davanti alla legge”, la libertà è il medesimo valore per chiunque e sempre. Quando un corpo è detenuto è detenuto e basta, i metri quadrati filosoficamente non contano.

Togliere la libertà, di movimento e di espressione, ad un vecchio evasore fiscale. Questo è ciò che insegna e persegue la più blasonata rivista di pensiero del mio paese. Dimenticando ancora una volta come l’Italia necessiti di un cospicuo supplemento di Giustizia, non di manette. Evidentemente i MicroMegalomani se ne fregano del fatto che il nostro pregiudicato non sia visto come tale dalla stragrande maggioranza della nazione, e che in quel dato sia marchiata la sconfitta del sistema educativo, di ogni istituzione pubblica, di ogni famiglia italiana. Berlusconi ha ahinoi commesso in 3D quello che più di metà italiani commette o commetterebbe ogni giorno nel suo piccolo.

Che ‘sto putrido garbuglio etico e culturale si possa sbrogliare con la contenzione fisica di un vecchio, sia pure il peggior vecchio, invocata a suon di firme digitali, la dice lunghissima su come stiamo  messi.

A corredo dell’iniziativa molto poco filosofica (e molto poco di sinistra) della rivista filosofica per eccellenza campeggia una vignetta con la faccia del pregiudicato S. B. copiaincollata ad arte a fianco di un maiale. Un genere che va fortissimo, specie nei post di un famoso blog appena appena un po’ meno avvezzo alle questioni gnoseologiche, epistemologiche, teoretiche. Ma solo un po’, belìn. 

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