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La domenica dei papà (che puzzano)

Il fine settimana sportivo va in archivio con le sue belle imprese frutto di talento e tenacia, classe e coraggio, ma può essere guardato anche sotto la lente della paternità.

C’erano le gemelline di Federer ad assistere alla rimonta del papà nella finale di Wimbledon, sconfitto da un Djokovic pronto a dedicare la vittoria alla compagna e al frugoletto che porta in grembo.

C’era Vincenzo Nibali in maglia gialla con una frase bellissima sulla sua nuova condizione di padre oltre che di campione: «…non è cambiato niente, sono sempre quello. Sono solo più felice…».

E c’era una bimba riccia in braccio al suo eroe arancione (il centravanti olandese Robin Van Persie), appena sbarcato in semifinale nel mondiale brasiliano.

Lui rispondeva ai giornalisti, ancora con il fiatone. Lei, Dina, si inseriva nell’intervista con un meraviglioso:

«Ma quanto puzzi, papà!»

 

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