Le storie di Scuolamagia, Soletta, Stream of consciousness

Gli era lieve la terra, sotto le scarpe

Un corpo senza vita giace sopra il freddo di un tavolo, 45 autunni fa. È il 1967 l’anno irrequieto che correva. Quella carne sta lì, troppo facile dire Cristodelmantegna. Ci sono i lunghi capelli ribelli e c’è la barba: troppo facile davvero. Appartiene ad un uomo importante, quel corpo, un idolo per molti, un modello per tanti. Una persona colta, amante fedele di libri e artisti, una persona libera, soprattutto, capace di trasmettere agli altri l’amore per la libertà soltanto grazie alla pratica quotidiana della Sua, nemica dei conformismi e degli schemi preconfezionati.

La morte precoce consegnerà quel corpo al mito e alla Storia, ma non potrà cancellare il rimpianto per tutti i sogni che non si sono potuti realizzare, per tutta la strada che non è stata percorsa da quell’estro.

Ho imparato ad amarlo da ragazzino, ed è per me una delle personificazioni più efficaci della leggerezza e della fantasia.

A volte ne parlo a scuola, di lui, e sebbene la scelta non sia propriamente usuale, so che è giusto farlo e che nessun genitore verrà mai a protestare.

Oggi nella Pozzanghera getto il ricordo di un eroe cui sono molto affezionato.

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