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Memoria

Giorno della memoria. Da cinque anni, grazie al buon vecchio Ciampi, una legge ci invita ad incontrarci per ricordare, per raccontare. Cinque anni non sono niente, ma nel mondo della scuola si sente già l’odore di muffa, il saporaccio delle cose consuete, fatte perché si sono sempre fatte. Si scelgono vie facili, si riducono i rischi, e tra i corridoi serpeggia una domanda: «tu cosa fai vedere?». Si delega al Cinema, a Train de vie, a Shindler’s list, al Pianista, a Benigni. Si va sul sicuro, che parlino le immagini. Oggi per la prima volta ho pensato che non basta.

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3 thoughts on “Memoria

  1. utente anonimo says:

    Sul mio scaffale di legno c’è un libro e dentro questo libro una cartolina che qualcuno mi ha indirizzato 6 anni fa. La cartolina che ormai fa da segna libro non mi da tregua. È un monumento alla memoria… Nel verso del “electric barbed wired” (a nero e bianco) rileggo nella mia lingua:

    “Niente e tutto da dire. L’orrore, l’inferno e la negazione dell’uomo. È davvero stato qua! Non dimenticare mai Auschwitz e Birkenau. […]”

    Il mio “segna memoria” mi rimbalza verso le rive di altre pagine, altre storie, come una matrioska (oppure un ipertesto). C’è una citazione del Inferno dantesco (XXVI, 118-120). Il libro: “Se questo è un uomo” di Primo Levi (Einaudi).

    “Ecco, attento Pikolo, apri gli orecchi e la mente, ho bisogno che tu capisca:

    Considerate la vostra semenza: / Fatti non fosti a viver come brutti, / Ma per seguir virtute e conoscenza.

    Come se anch’io lo sentissi per la prima volta: come uno squillo di tromba, come la voce di Dio. Per un momento, ho dimenticato chi sono e dove sono.”

    P.Levi

  2. utente anonimo says:

    allora perchè negli usa furoreggia il duo musicale “blu prussia”, due biondine tredicenni che fanno canzonette naziste?

    a.b.

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