Sono un insegnante inadeguato davanti ai misteri (per me lo sono) della geografia fisica. Non ho mai capito perché piove, accetto da sempre come un dogma i benefici effetti della Corrente del Golfo, confonderò sempre la tundra con la taiga. Me la cavo un po’ meglio con la geografia antropica, pur rifuggendo il nozionismo capitalista (nel senso: la sai la capitale del Turkmenistan?). Nutro invece una curiosa ignoranza nei confronti della geografia economica, che mi porta a compiere esperimenti ai danni dei miei cuccioli.
Parlo quindi di crescita e sviluppo, PIGS & BRICS, terziarioavanzato e outsourcing davanti a occhi che un po’ rimpiangono gli affluenti del Po e un po’ ci si affogherebbero volentieri.
Qualche giorno fa ho deciso che tutti, dalla prima alla terza, avrebbero dovuto inviarmi il loro CV. Ho creato un bando (5 posti all’interno di un campo scuola per bambini londinesi in Carnia, 4 settimane intensive per 3000 euro, astenersi perditempo) e ho raccolto 17 buste (il quaderno, si sa, è superato) su cui qualcuno ha disegnato la ceralacca e qualcuno ha applicato davvero (!!!!) la ceralacca.
Mi sono quindi seduto alla scrivania e ho vagliato, selezionato e scelto.
Come sempre mi sono sentito surclassato in creatività, e poche sensazioni sono più appaganti di questa.
Evelyn, vai a capire se si trattasse di sbaglio suo, del programma di videoscrittura o di genio purissimo, ha scritto a fianco della sua foto, sotto la sigla CV: “Curriculum VitaLe”. Spieghiamole, se siam capaci, che un documento del genere non debba essere anche impregnato di vitalità.
Marco ha indicato, in una specifica sezione dedicata alle attività sportive, un 3° posto in una gara di “corsa coi sacchi”. Ottime credenziali.
Irene si è detta già cameriera in pizzeria, ma in una pizzeria di Boston: conoscenza dell’inglese pertanto ottima.
Micael ha millantato, paroparo, la laurea in scienze dell’educazione della madre.
Manuel ha raccontato di essere passato dal lavaggio dei piatti al cabaret all’interno dello stesso albergo, grazie a doti comiche innate.
Cristiano ha vinto le Olimpiadi di Torino, Martina ha trionfato a Wimbledon, nel 2011: i bimbi di sua Maestà la Regina apprezzeranno di sicuro.
Oleg ha redatto il suo CV a mano su un foglio a quadretti, ma Oleg è uno che “giustifica” meglio di Word.
Francesca ha in saccoccia un Master, e la passione sfrenata per il canto.
Thomas dichiara di amare la storia antica e la chitarra elettrica.
Carlotta è stata l’unica a dichiararsi patentata; nel suo passato anche un periodo da “ragazza alla pari” presso i “signori Smith”, a Londra.
Yuma ha infilato nel suo curriculum la sua (vera) passione per i cavalli, e forse non le sarà troppo d’aiuto la conoscenza dell’argentino.
Nicole ha fatto la gelataia a Riccione e la baby sitter a Reggio Emilia; in seguito ha scoperto il mondo della grafica.
Davide conosce poco l’inglese (dice proprio così: “poca conoscenza”), ma ha fatto il bagnino in quel di Bari.
Rebecca ha lavorato in un circo (mansione: “gonfiatrice di palloncini”) e rimanda al suo sito http://barbonimangiatidaunlama.com. A distanza di settimane continua a vantarsi per la sua “innata capacità di usare Paint”. Pensa se ci si fosse pure applicata, quel palloncino gonfiato.
Gabriele è l’unico ad aver contemplato l’esistenza di una moglie e di un figlio a carico, sperando che i campeggiatori britannici si mettano one hand on the heart.
Quello di Marcello più che un curriculum è una confessione: “mi piace mangiare, mi piacciono i film d’azione, ho un cane Labrador”. Dice anche, però: “Aiuto le persone che hanno bisogno in qualsiasi momento”. Non posso che confermare, il ragazzo non mente.
(Tocca pure raccontare – dovere di cronaca – della personcina che, svolte brillantemente le proprie consegne domestiche, ha dedicato un pensiero al suo prof., chiedendogli se avesse avuto altre esperienze d’insegnamento, al di fuori di quelle pluriennali a Scuolamagia… Incassato il no un po’ imbarazzato del suo insegnante, ha commentato, con un occhio da angioletto e uno da creatura del demonio: “ma quindi… il tuo CV sta tutto in un post-it…”)